Generalmente il problema è meno evidente nella scuola primaria, perché l’approccio ludico utilizzato in questo grado di scuola è quello adeguato ai ragazzi con DSA. A livello di scuola secondaria, invece, l’apprendimento della lingua straniera per i ragazzi con DSA dovrebbe privilegiare la forma orale rispetto a quella scritta.
Nelle Linee Guida del 2011 al punto 4.4 vi sono alcuni indicazioni utili per quanto concerne l’insegnamento della lingua straniera.
Se nella diagnosi lo specialista ha indicato che è necessario dispensare il ragazzo dalla valutazione delle prove scritte è bene sostituire tali prove con un’interrogazione orale. Questa modalità non compromette la validità del diploma, in quanto si tratta di dispensa e non di esonero: il ragazzo affronterà comunque tutti gli argomenti, con una semplice modalità di verifica diversa.
Capita spesso che i ragazzi con DSA abbiano più difficoltà a scrivere, soprattutto nelle lingue non trasparenti. In tal caso è opportuno prestare attenzione alla strutturazione della verifica, in modo da rendere più chiara possibile la consegna, senza agglomerare diverse tipologie di conoscenze in un unico esercizio.
In generale è buona prassi prevedere una compensazione orale dove l’insufficienza nello scritto sia imputabile al DSA e non alla mancanza di studio.